SEMINARIO INTERNAZIONALE PER LA RIVITALIZZAZIONE DELLA COOPERAZIONE EURO-MED
Quattro istituzioni internazionali lanciano agenda comune Euro-Med 25 anni dopo la Dichiarazione di Barcellona
Roma, 6 dicembre 2019, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
In vista del 25° anniversario della Dichiarazione di Barcellona, i leaders di quattro organizzazioni internazionali, riuniti insieme per la prima volta nella storia, hanno lanciato una nuova agenda, visione, e programma d’azione per dare un nuovo impulso alla cooperazione multilaterale euro-mediterranea nel comune ecosistema euro-mediterraneo.
Il Seminario inter-istituzionale sulla rivitalizzazione della cooperazione euro-mediterranea del 6 dicembre 2019 (a margine della quinta edizione dei Rome Med-Dialogues), con l’Amb. Miguel Angel Moratinos (Alleanza per le Civiltà delle Nazioni Unite-UNAoC), l’Amb. Nasser Kamel (Unione perl il Mediterraneo-UpM) il Dr. Nabil Al-Sharif (Fondazione Anna Lindh-FAL), ed il Prof. Angelo Riccaboni (Fondazione PRIMA), ha costituito il seguito del positivo incontro bilaterale tra l’amb. Kamel ed il Dr. Al-Sharif organizzato a Palermo il 15 maggio scorso, in stretta collaborazione con il Coordinatore Euro-Med del MAECI.
Enrico Molinaro (RIDE-APS, e Prospettive Mediterranee, che ha organizzato l’evento a nome della Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo RIDE-APS, con il contributo UNAoC), ha introdotto il dibattito leggendo i messaggi di saluto di S.E. Mon. Piero Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, di S. Em. Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e di S.E. Mon. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme. All'evento hanno partecipato diplomatici presso la Santa Sede (Israele, Spagna) e presso l’Italia (Belgio, Giordania, Mauritania, Romania, Spagna, Svizzera), rappresentanti delle comunità islamiche, ebraiche e cristiane e della società civile italiana ed europea, tra cui le Università Salesiana, di Firenze, Macerata, Svizzera Italiana USI, Poste Italiane), COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana, GWP-Med, UIL, SIOI, Fondazione Intercultura, ed i soci della RIDE-APS FIM CISL, Rotary Club, Diocesi di Pitigliano, Accademia ISA, Habitatworld, EURISPES, COPEAM, Associazione Pro Terra Sancta, Università di Urbino, Cultura Italiae, Movimento Europeo Italia.
Davanti al qualificato pubblico partecipante, che ha riempito la Sala Aldo Moro del MAECI, Marco Lorentini (By Words International, socio RIDE-APS) ha illustrato le potenzialità per il dialogo euro-mediterraneo del software utilizzato col Progetto Talmud, che ha ricevuto ottima accoglienza nazionale ed internazionale, citandone la potenziale applicabilità alla messa in rete dei teatri antichi greci e romani nel Mediterraneo, previsto nel progetto euro-med Scaena Mediterranea.
Abdellah Redouane (Centro Islamico Culturale d’Italia) ha lanciato un accorato appello alla fratellanza delle comunità religiose contro i fenomeni di disgregazione nella regione, richiamando le parole di Papa Francesco per recuperare lo spirito della Dichiarazione di Barcellona del 1995.
Paola Sarcina (MThI, socio RIDE-APS, e Consiglio Consultivo FAL) ha anticipato il programma della decima edizione del Festival Cerealia 2020, dedicato il prossimo anno al Regno Hashemita di Giordania ed al 25° anniversario della Dichiarazione di Barcellona, preannunciando le date dell’inaugurazione a Roma, il 6 giugno 2020, e dell’evento Ponza Prima-Med programmato per il 3 settembre 2020 nell’isola.
Angelo Santi Spina (Proserpina Impresa, opinion leader della RIDE-APS) ha evidenziato le possibilità concrete di attuare una strategia inter-istituzionale concertata su ambiente, sviluppo sostenibile ed economia circolare, coinvolgendo la società civile ed i principali stakeholders per passare finalmente dalle parole ai fatti.
Piero Bassetti Presidente, Globus et Locus ha riproposto, attraverso l’idea della civiltà italica, le identità glocali (globali e locali). A commento di questo intervento, il moderatore dott. Molinaro ha menzionato l’opposto modello statista di identità, sviluppato in Europa soprattutto dopo la pace di Westfalia del 1648. Dal punto di vista antropologico, entrambi questi modelli di tipo ortodosso stanno gradualmente rimpiazzando modelli di identità collettiva ortoprassici, cioè fondati sulle ritualità concrete quotidiane tipiche delle comunità più antiche del Mediterraneo, testimoniate ad esempio dal quartier armeno, oltre a quelli ebraico, islamico e cristiano nella Città Vecchia di Gerusalemme, piuttosto che su principi astratti di fede od ideologia.