Blue Economy: l'economia del mare
Lunedì 19 febbraio 2018, presso la 'Sala Nigra' della Farnesina, il coordinatore ministeriale delle iniziative multilaterali euro-mediterranee, Enrico Granara, in collaborazione con la Ride-Aps, ha presieduto una riunione della filiera italiana dell'economia blu, in ambito UpM (Unione per il Mediterraneo). Sono intervenuti il professor Angelo Riccaboni, presidente della 'Fondazione Prima' (Partnership on Research & Innovation in the Mediterranean Area), del vicesegretario generale per l'Acqua e l'Ambiente dell'UpM, Miguel Garcia Herraiz e altri 60 'stakeholders' istituzionali e della società civile, tra i quali Fabio Fava (Uni.Bologna/programma Bluemed), Paola Sarcina, promotrice del Festival Cerealia e lo 'skipper' e scrittore Simone Perotti.
Al tavolo di lavoro sono emersi alcuni elementi operativi per creare una 'task force' progettuale, che metta al centro il mar Mediterraneo come risorsa da preservare attraverso la cooperazione regionale. Temi come le risorse, le intelligenze e i laboratori sono stati indicati tra le risposte e le soluzioni da dare alle grandi questioni, in particolare su tre aree tematiche: 1) uso efficiente della risorsa idrica; 2) agricoltura sostenibile; 3) comparto agroalimentare come leva dello strumento della regione mediterranea e dei singoli Paesi. Di notevole importanza il progetto 'Plastic Busters' presentato da Maria Cristina Fossi (Università di Siena), 'labelizzato' dall'UpM e finanziato dall'Ue, dedicato a monitorare la salute della fauna marina e delle acque del Mediterraneo, nonché a ridurre la diffusione delle plastiche. La Fossi è stata una delle prime scienziate a studiare l'impatto degli inquinanti e delle sostanze tossiche contenute nella plastica sulla salute di balene e squali. Grazie a 'Plastic Buster', il problema dell'inquinamento da microplastiche nella fauna marina viene portato all'attenzione internazionale. Miguel Garcia Herraiz, giunto da Barcellona, ha seguito con attenzione ogni singolo intervento e ha riferito come, per l'UpM, sia fondamentale concentrare l'attenzione su un'economia del mare realmente sostenibile, sulla gestione razionale dell'acqua e sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. L'assessore della Regione Campania, Serena Angioli, ha sottolineato alcuni aspetti relativi alla ricerca, sviluppo e innovazione come 'punti-cardine' per una miglior 'governance' del mare, dove i differenti attori devono essere in grado di cooperare per una integrazione dei dati e una gestione funzionale dello spazio marittimo. Il Mediterraneo rappresenta anche un patrimonio culturale identitario, tema su cui si è espresso il segretario generale della Rete italiana del dialogo Euro-Mediterraneo, Enrico Molinaro. Per quest'ultimo, l'identità è la parola chiave al centro di tutti i progetti della Ride-Aps. Molinaro ha inoltre ricordato il lavoro di rinnovamento della Ride-Aps, capofila italiano della 'Anna Lindh Foundation', sulla base di una costante collaborazione tra enti, istituzioni, associazioni, settori 'profit' e 'non profit'. Il Mediterraneo come 'condominio' è stato il punto centrale dell'intervento di Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto-pesca Cosvap. Un condominio in cui è necessaria l'aggregazione e la comprensione del vicinato come base per uno sviluppo dell'economia blu, ossia sostenibile sotto il profilo ambientale, come punto di incontro tra gli interessi delle imprese e quelli della società in generale.
fonte: laici.it